martedì 1 aprile 2008

Il salto nel mondo Apple

Il salto nel mondo Apple è stato fatto, con l'acquisto di un bellissimo iMac 20". Dopo pochi minuti di ambientamento nel nuovo sistema operativo Leopard, si è in grado già di fare molteplici cose. Si recuperano le cassette miniDv dei vari viaggi e si comincia a lavorare alla post-produzione....un facile montaggio video con iMovie.
Ecco il risultato della prima sessione di lavoro di Alessandra.

Viaggio a Venezia


Tema sul tema in tema

Quello che segue è lo svolgimento di un tema la cui traccia fu data da una Professoressa illuminata delle superiori (14/11/1988).

Ci sono cose che il tempo confina in te, ci sono fatti, immagini, sogni, che l'ipocrisia ti impedisce di dire e c'è un colmo interiore, un gas che tenta di uscire. C'è l'illusione che questa società possa farti parlare, ma ti accorgi che le tue parole s'infrangono nell'aria notturna; rimani ore a parlare con la tua città, finché riversi gocce del discorso su di un sudicio biglietto raccolto su quelle scale, che seguirà la sorte degli altri, accocolati ai piedi di quel lampione al Campidoglio.

Sì! Lì c'è il nostro dire, i nostri dolori, e quella ormai immancabile adolescenza, nascosta tra quelle fessure, un nuovo cuore disciolto nella distrazione cittadina. C'è un ricordo, una convinzione pian piano defunta, che il "Tema" fosse una chiave per aprire un contatto con il mondo e tutto ciò che il tema ascoltava, lo sentivano tutti. Ora so che il tema è più buio del nostro io, in esso fallisce il senso dello scrivere, in esso si sprecano parole e il pensare rimane circondato dal nulla. E quale più amara sorte se non quella di mancare il compimento di uno sperato significato? E giacciono in qualche modesto luogo i propri sbadigli di felicità, e quei francobolli di dolore, muti e senza domani in attesa che qualche loro simile li raggiunga in quel letargo eterno.

Eppure quando incontro un foglio di carta, la mia penna vuole scrivere, perché quel gas vuole uscire, ormai stanco di leggere la tristezza negli occhi della gente e tacere al cospetto del mondo. Ho mille cose in testa, ognuna diversa, intensa, ognuna con pari desiderio di uscire e di gridare, mentre sono costretto nella "tortura", a spiegare cos'è la "tortura", e tutto al fine di, tutto per riuscire a raggiungere la sufficienza, per vedere scritto il 6 accanto a queste parole. Ma io sono convinto che il pensiero umano sia più importante di qualsiasi 10. Così fatta la scuola è sbagliata. E' assurdo che io abbia a perdere due, quattro o anche sei ore, per scegliere tra le parole che gli anni, hanno impresso, quelle giuste, perché possa raggiungere un numero.

Vorrei ora volar via, raggiungere un prato e sdragliarmi, guardando negli occhi il sole, senza che nessuno possa raggiungermi con il suo vociferare. Vorrei ceh anche lei volasse da quella allagata città, per raggiungere quella candida spiaggia verde e posasse quel suo sorriso sopra i miei occhi chiusi. Vorrrei che la mia amata città mi rispondesse, vorrei occhi liberi da lacrime, ma non posso avere che un foglio di carta come una distesa di neve che aspira a farsi calpestare.

O foglio d'immancabile luce, o tana della mia soggettiva verità, a te mio ultimo ascoltatore, porgo queste parole, come fiori su una tomba ormai svuotata, a te dedico i miei pensieri in queste ore, perché tu sia riempito e non rimanga astratta neve bianca. La neve che dà rappresentanza ad un modo di vivere, quello senza occhi che brillano, senza aliti speranzosi di cogliere l'armonia della luna, in mezzo al mare dell'incanto, ove ogni voluta cosa riesce ad esssere compiuta.
Parole, cose che riescono anche nella favola ad essere scontate, che riescono a distruggere tutto quello che gli occhi hanno creato. Ma in fondo è anche peggio, quando esse non riescono a sortire, quando gli si impone di tacere in cuore al cuore..

E continuare a sprecarne di nuove, è il compito di noi studenti.